La rigenerazione di imballaggi industriali quali i fusti in plastica ed acciaio e le cisternette multimateriale è un’eccellenza dell’Italia, Paese povero di risorse e di materie prime, che per questa ragione ha intrapreso la strada del recupero, del riutilizzo e del riciclo molto prima che queste attività diventassero un elemento fondamentale delle politiche ambientali.
E’ stato questo il punto di partenza che ha spinto FIRI, l’associazione che riunisce tutte le principali Imprese nazionali del settore della rigenerazione degli imballaggi industriali, a voler proporre in un libro, “L’economia circolare si fa insieme”, la realtà di questo settore poco conosciuto. Spaziando dalle storie familiari dei “pionieri” che hanno dato vita tra mille difficoltà e ristrettezze alle prime attività sin dagli anni ’30 del secolo scorso, il libro offre un quadro completo delle performance industriali e ambientali odierne, delle procedure e delle tecniche elaborate sotto l’impulso di FIRI di uniformare l’attività di rigenerazione. Il libro si concentra, inoltre, sulle collaborazioni internazionali e sulle sfide che il settore deve affrontare anche sul piano normativo. Nonostante la rigenerazione sia già oggi un attore concreto della svolta verso il riutilizzo, il nuovo Regolamento europeo (PPWR), in coerenza con la “gerarchia europea dei rifiuti”, auspica per la sostenibilità degli imballaggi, seppure sempre in un’ottica di complementarietà con il parallelo sviluppo del loro riciclo di qualità.
Il libro, corredato da un ampio e suggestivo apparato fotografico, è stato presentato il 7 novembre a Ecomondo, presso l’Agorà CONAI/Consorzi, anche a testimoniare la stretta collaborazione tra FIRI, il comparto che rappresenta e i Consorzi COREPLA (imballaggi in plastica) e Ricrea (imballaggi in acciaio). Proprio per questa ragione, oltre alla scelta della location, nel Corso della presentazione sono intervenuti, oltre al Presidente di FIRI Roberto Magnaghi, anche il Direttore generale di COREPLA, Giovanni Bellomi, e il Presidente di Ricrea, Domenico Rinaldini, che hanno evidenziato la rilevanza strategica del segmento della rigenerazione degli imballaggi industriali per il raggiungimento degli obiettivi di riutilizzo.
A completare la platea dei relatori, coordinata da Gianluca Bertazzoli di Hub15, il giurista ambientale Paolo Pipere, che ha indicato le sfide ma anche le opportunità che si presentano al settore nell’imminenza del varo definitive del PPWR, e il CEO di Maider NCG, Federico Corsinotti, che ha portato la testimonianza diretta di un’impresa associate a FIRI.
Per sintetizzare lo spirito dell’iniziativa e evidenziare la specificità del comparto, il Presidente di FIRI, Roberto Magnaghi, ha detto: «L’imprenditoria famigliare che forma filiere e distretti è una ricchezza del “Sistema – Italia”: mondi anche molto qualificati come questo, dove le aziende non sono molte, il mercato non è molto esteso, ma c’è una grande specializzazione».
FIRI (Federazione Italiana Rigeneratori Imballaggi) nasce nel 2019 e oggi, con 27 imprese associate dislocate in 8 regioni, arriva a coprire oltre il 90% del mercato nazionale della rigenerazione di imballaggi industriali. Nel 2023 le imprese associate a FIRI hanno trattato nei loro siti industriali oltre 1.200.000 imballaggi, di cui il 51% rappresentato da cisternette (IBC) e il 49% da fusti in plastica o acciaio, rigenerando, e quindi preparando per il riutilizzo, 28.000 tonnellate di acciaio, 7.000 di legno e 9.000 di plastica, mentre sono state avviate a riciclo 10.000 tonnellate di plastica e 8.000 di acciaio.